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Mercoledì 27 Luglio 2005

Partita la rassegna “Il Mezzogiorno nel Cinema” a Sibari
Lunedì 25 luglio 2005 ha preso il via la tanto attesa kermesse cinematografica dal titolo “Il Mezzogiorno nel Cinema”.
Nell’Arena “Cinema sotto le stelle” dei Laghi di Sibari, di fronte ad una platea gremita in ogni ordine di posto, è stato proiettato il primo dei tre film in programma per questa rassegna, organizzata dal “Circolo Cinematografico Cinema Calabria” presieduto dal dott. Luca Iacobini.
Il film andato in scena è stato “Lista civica di provocazione, San Gennaro votaci tu!”, magistralmente interpretato, tra gli altri, dallo stesso regista Pasquale Falcone e da Antonio Stornatolo che, invitati dagli organizzatori, hanno partecipato alla proiezione.
Abbiamo raccolto alcune loro dichiarazioni, approfittando della loro estrema disponibilità al dialogo:
Pasquale Falcone, lei è il regista di questo bel film. Ci spieghi com’è nato il progetto che poi l’ha spinta a girarlo.
«Il nostro film nasce dall’idea di delineare un ritratto della vita politica così come si svolge nei piccoli centri, facendo divertire il pubblico con gli intrallazzi che ci sono e tutte le sfumature del caso. La politica ben si è prestata a tale fine: basta guardare alla scena politica italiana odierna per capire a cosa mi riferisco…»
Potremmo dire che con questo film lei abbia quasi voluto fare “satira”…
«Sì, in certi momenti questa affermazione non è lontana dalla verità».
Cosa ne pensa della situazione in cui versa il cinema nel Meridione? Esiste una cultura cinematografica?
«Il nostro film è stato realizzato con pochi mezzi economici ed è uscito solo in Campania per due settimane. Purtroppo per le piccole produzioni non c’è mai spazio, vengono sempre “maltrattate”. Finchè non ci sarà una legge a tutela del cinema italiano la situazione non cambierà».
Stornatolo ci parli del film e di quello che secondo lei esso vuole significare agli occhi dei tanti spettatori che lo hanno visto fino ad oggi…
«Si tratta di un film “leggero” che vuole dimostrare come non ci si possa improvvisare politici e come, a volte, chi governa non sia migliore di noi stessi. Il film racconta come al governo dovrebbero stare solo le persone giuste. E’ uno spaccato di come la politica sia vista nel nostro Sud: un mezzo per crearsi opportunità economiche. La politica in realtà è impegno civile e sociale. Il nostro film racconta tutto questo in maniera sincera e spontanea.»
Come si può incentivare la gente ad andare al cinema? Come la si può educare, secondo lei, a questa forma di cultura?
«Ci sono tante iniziative simili in tutta Italia. A Sibari ho trovato un pubblico preparato, venuto a vedere il film non perché gli è stato raccontato ma per farsi un’idea critica. La formazione, l’educazione dello spettatore parte da questo: dalla capacità di creare intorno all’evento cinematografico qualcosa che gli rimanga dentro e che lo porti ad essere non solo pubblico».
Cosa ne pensa di questa iniziativa? Rivolga un messaggio agli organizzatori…
«Sono orgoglioso di essere qui stasera e voglio fare grandissimi complimenti a tutta l’organizzazione che ha curato davvero ogni particolare».
 

Johnny Fusca

 

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